Sei nella sezione Economia   -> Categoria:  Finanza  
BANCHE e non solo: è ora di agire!

BANCHE e non solo: è ora di agire!

Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 10/12/2007 14:48:28

 

Da tempo ormai la parola "Banche" è entrata nel lessico degli Italiani e non solo. Si parla però non di servizi proposti alla clientela, quanto invece di soprusi più o meno palesi.
 
Interessi sui conti correnti, quelli Italiani, ai più alti livelli mondiali. Ogni cliente di qualsiasi banca infatti, spende una media di circa 180 € l'anno solo per la tenuta in essere del proprio conto corrente. Seguito da vicino dalla Gran Bretagna, ma con 65 € l'anno e così via via, fino ad approdare alle rosee situazioni di Paesi come l'Olanda che ai propri clienti bancari, chiede solo 23 € l'anno. Ci si chiede "perchè" ad ogni dove. Perchè siamo la nazione che oltre ad aver cancellato l'essenza stessa dello stato sociale, corre vorticosamente la guerra agli aumenti senza peraltro generare nei cittadini una qualsivoglia tendenza all'opposizione? Sembra infatti, che l'Italiano medio sia inattacabile sotto il profilo della resistenza ai soprusi. Incassa di tutto. Ingoia bvorbottando. Ma in realtà non reagisce granchè, se non con qualche pallido tentativo reso concreto da manifestazioni di piazza e basta. Il boicottaggio nel nostro paese non trova adepti.
 
La parola "paura" è da sempre nella trama di un sociale che fa acqua da tutte le parti. Gli italiani sono in realtà, per quanto contraddittorio possa sembrare, l'aguzzino di se stessi, rispondendo ad ogni sopruso di potere con parole che non trovano di contro alcuna azione effettiva da chi al potere sta. Perchè questo strambo modo di agire? Perchè la paura dell'azione? Perchè ci si lamenta senza concretizzare? Le banche appunto, sono una delle noti dolenti del nostro quotidiano. Paghiamo interessi su interessi - anatocismo bancario - servizi mai richiesti, more assurde. Per avere di contro pezzi di carta il cui solo valore è quello di un pò di carta ed un sorso di inchiostro buttato lì, senza alcun senso. L'Italiano paga e non si ribella. Lo fa a parole, ma poi non è in grado di prendere di petto la situazione in prima persona. Ritiene di non aver dalla propria, alcuna arma da utilizzare. O forse lo sa, e per assurdo non la utilizza. L'Italiano medio è apezzi. fatto a coriandoli da un Sistema supremo e totalitario che ne ha disconnesso la mente. Il ragionamento. La riflessione. L'Italiano medio paga e scopre il petto per farsi battere e battere ancora. Abituato com'è a subire. A soffrire. Sopratutto a pagare.
 
Unica motivazione cui siamo chiamati ad esistere. Nessuna rivoluzione nazionale. Nessuna vera opposizione al potere. Niente. Nulla. Il vuoto. Solo un lungo ed eterno lamento, che non comprende l'azione. Forse memori ancora, di una fame da postguerra che è divenuta l'arma con cui si muove una nazione risorta e poi gettata alle ortiche. Se un solo anelito di ribellione concreta venisse da questo nulla, si potrebbe coerentemente pensare ad un'attacco al Sistema. Che non si aspetta più ribellioni da temere. Riflettere su questo stato di cose è un dovere verso se stessi. E verso i propri simili. Per rifondare una nazione ormai persa fra gli intrighi internazionali di un parterre di pochi eletti che comandano non più sulle nostre vite. ...ma sulle nostre morti.

 

Buona riflessione a tutti.


L'articolo ha ricevuto 11616 visualizzazioni